Siete appassionati di cowboys, indiani, rodei, pionieri a stelle e strisce? I films ambientati nel Far West vi fanno tornare bambini? Allora perché non concedere alle nostre case un tocco “country americano” in versione moderna?
Questo stile va reinterpretato in chiave moderna: mobili di grandi dimensioni in legno grezzo, oppure combinati con dei colori naturali, divani super imbottiti con enormi cuscini bianchi con dei disegni geometrici indiani, frigoriferi dimensioni XXL, bandiere usate come quadri, tende o tovaglie.
Se poi volete esagerare, (magari in una tavernetta o in una zona informale della casa), potete mettere dei tappeti di ecopelle a pelo lungo, delle poltroncine ricavate da vecchie botti o usare la classica ruota di carro per fare un lume da appendere al soffitto. Le parole d’ordine per questo stile: calore, dolcezza e nostalgia.
Il vero fascino sta nei mobili shaker, molto amati in America e con una lunga storia. I primi Shakers arrivarono in Massachusetts (USA) nel 1774, quando “Mother” Ann Lee ed un gruppo di otto proseliti furono costretti ad emigrare per sfuggire alle persecuzioni della chiesa anglicana. E’ soprattutto negli Stati del New England che gli adepti si raggrupparono, per diventare una delle sette più grandi e conosciute del XIX secolo. Guidati dal principio che la bellezza risiede nell’utilità e fautori dell’assoluta identità tra forma e funzione, gli Shakers anticiparono di oltre 100 anni le moderne teorie del design.
Convinti di realizzare il “paradiso sulla terra”, ogni gesto quotidiano diventa un’espressione di fede, fondata sul lavoro, l’ordine, la pulizia e la perfezione. Questi arredi sono contraddistinti da una speciale eleganza, una bellezza semplice, una grazia spirituale che scaturisce da una vita dedita al raggiungimento della perfezione: credenze, armadi con ampi e numerosi cassetti per riporre biancheria ed ogni genere di oggetti, e ancora tavoli, scrittoi e letti che poggiano su ruote di legno, per facilitarne lo spostamento.
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